Leggiamo i giornali, guardiamo il telegiornale ed inevitabilmente andiamo in depressione ascoltando le tragedie che quotidianamente avvengono. Fermiamoci un attimo, e guardiamo ai fatti, alla realtà nel suo complesso:

L'Italia è un paese dal fascino senza tempo, con una storia e una cultura che risalgono a millenni fa.

Ma non sono solo le sue bellezze artistiche e culturali a renderla un luogo speciale....

l'Italia è anche un paese in cui si vive bene, con un'aspettativa di vita tra le più elevate al mondo.

Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l'aspettativa di vita in Italia è di 83 anni, una delle più alte al mondo insieme al Giappone, all'Australia e alla Svizzera. Questo è dovuto in parte a una dieta sana e bilanciata, ricca di frutta, verdura e cereali integrali, che aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari e altre patologie croniche, dall’altra dal nostro clima (chissà ancora per quanto…) e anche dal nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Abbiamo un'ampia rete di ospedali, cliniche e medici di famiglia che garantiscono l'accesso universale ai servizi sanitari. Secondo l'OMS, l'Italia è al terzo posto al mondo per qualità dei servizi sanitari, dopo la Francia e il Lussemburgo.

Inoltre, l'Italia ha una delle economie più sviluppate al mondo, con un reddito pro capite di circa 30.000 euro all'anno, secondo i dati dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Questo significa che gli italiani hanno un buon tenore di vita, con un'ampia gamma di servizi e beni di consumo a disposizione.

La bellezza delle nostre città, la varietà della nostra cucina e la nostra storia e cultura uniche rendono l'Italia un luogo speciale in cui vivere. Siamo decisamente fortunati .Questo è il Paese del Sole e dell’Amore….

Beh no riguardo all’Amore non proprio… In Italia, la natalità è scesa a livelli allarmanti, tanto da essere definita pari a zero. Secondo i dati Istat, nel 2020 il tasso di fecondità totale è stato di soli 1,24 figli per donna, uno dei più bassi al mondo. Ciò significa che non ci sono abbastanza nati per rimpiazzare i deceduti, con conseguenze a lungo termine sulla popolazione e sull'economia.

Lo stesso dato nel 1980 era di 1,54.

Nel 1960 era 2,35 figli per ogni donna in età fertile.

A questo dobbiamo aggiungere che, al 2021, il debito pubblico italiano era pari a circa il 150% del PIL. Ciò significa che ogni cittadino italiano, compresi i neonati, aveva un debito di oltre 40.000 euro sulle spalle. Questo peso finanziario rappresenta un ostacolo significativo per le generazioni future, poiché limita le risorse disponibili per l'istruzione, la sanità e il benessere sociale. Perché ovviamente lo Stato, dovendo pagare sempre più interessi sul debito e non riuscendo a generare ricchezza in quantità sufficiente , dovrà arretrare da alcuni settori in cui tradizionalmente invece ha investito.

E comunque, già oggi l’Italia è uno dei Paesi dell’Unione Europea che meno spende per la non autosufficienza.

Inoltre, come sicuramente saprai, il nostro sistema pensionistico è basato su un patto d'onore intergenerazionale, che nasce da lontano, nel periodo di guerra quando l'inflazione elevatissima rischiava di vanificare i risparmi di chi si accingeva ad andare in pensione. In pratica da allora, chi lavora paga con i suoi contributi, le pensioni di chi è in quiescenza.

Ma se non ci sono più giovani (le nascite sono a zero), aumenta la precarietà, il lavoro nero, c'è forse il rischio che la mia generazione, si troverà tra 20 anni, ad avere poco e niente di pensione, a non avere supporto dallo Stato e a dover affrontare ( la statistica è una scienza tanto bella quanto implacabile) un problema di non autosufficienza?

Ricapitolando:

• La popolazione invecchia

• Non si fanno più figli

• Quand’anche si abbia il coraggio di mettere al mondo dei figli, non credo che nessuno voglia essere un peso un domani per i propri congiunti

• Lo Stato non investe per assistere anziani non autosufficienti

Mi sembra evidente che stiamo andando a tutta velocità verso l’Armageddon del Welfare in Italia.

Oggi il costo medio di una struttura di assistenza agli anziani è di circa 3.000 € al mese, solitamente sostenuto per metà dagli anziani e dai loro familiari e per metà dal sistema sanitario regionale. Domani sarà ancora così?

Certo le soluzioni alla non autosufficienza non sono solo quelle della Residenza per anziani. Ci sono i figli, che possono rinunciare al loro lavoro per assistere un genitore anziano, ci sono le badanti ma anche quelle ovviamente hanno un costo, c'è l'assistenza a casa, che neanche quella è gratis. Bene o male tutte le soluzioni hanno un costo.

Assistere un anziano non autosufficiente costa oggi in Italia tra 25.000 € e 40.000 € l'anno, da aggiungere all'onere psicologico.

La soluzione? Ad oggi, in assenza di interventi legislativi più che auspicabili, ricorrere alle soluzioni private. Alla polizza Long Term Care quindi.

La polizza Long Term Care è una tipologia di polizza molto poco diffusa in Italia, ma obbligatoria in molti altri Paesi della UE, che a fronte di un pagamento mensile di pochi euro, garantisce, in caso di non autosufficienza o di morbo di Alzheimer, di ricevere una rendita di 2.000 € al mese per tutta la vita.

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In alternativa possiamo decidere di giocare alla roulette con il futuro nostro e dei nostri figli (per chi ne ha) e affidarci alle loro cure se un domani dovessimo rientrare in quella porzione di popolazione non in grado di svolgere autonomamente le così dette "activities of daily living".

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